Castelli



In un sito come questo sarebbe assurdo non riservare una piccola sezione ai castelli, elementi tipici dell’immaginario gotico. Inaugurando questa nuova sezione dedicata ai castelli, ritengo sia giusto dare un minimo cenno sul perché siano nati e come si siano sviluppati nell’arco della storia. I castelli nascono dall’esigenza dei loro fondatori di difendersi. Dal castello il signore del Feudo si difendeva dai propri nemici e difendeva anche il territorio, perché in genere vennero costruiti in posizioni sopraelevate, dominando il paesaggio ed il territorio sottostante. La struttura dei castelli segue sempre una stessa logica: inizialmente si costruisce un fossato attorno ad un torrione centrale per poi aggiungervi altre strutture sia difensive che abitative. Poi si passa alle fortificazioni esterne ed ai in bastioni di pietra. All’interno e sopra queste poderose mura si costruirono dei camminamenti, feritoie per scagliare all’esterno frecce, olio bollente, pece e quant’altro.

Torrioni, merletti, segrete, torri, corridoi, camini, passaggi occultati, arazzi, spettri, ritratti di nobildonne, cavalieri, elmi, corazze fanno parte del nostro immaginario fin da quando eravamo bambini. Il castello in sé è un luogo affascinante e misterioso, culla di una civiltà ormai perduta che ha lasciato in eredità solo un etereo ricordo di sé. Naturalmente è l’Inghilterra che ospita la più considerevole collezione di castelli sparsi su tutto il territorio, per altro in ottime condizioni e ben conservati. Esistono diverse associazioni che si occupano della cura di questo patrimonio, cercando di offrirli al pubblico proprio come nei tempi antichi. Una di queste grandi associazioni è la ENGLISH HERITAGE, la quale offre visite guidate, viaggi, spettacoli e gite, per rivivere una giornata tra le antiche abitazioni dei cavalieri.
E’ proprio da lì che la scorsa estate è partita la mia caccia ai castelli più belli. Le immagini che vedete qui di seguito sono state raccolte in due settimane a zonzo nel sud dell’Inghilterra. Le prime che inserisco sono le foto del castello di Caerphilly (che si trova nel Galles, però), uno dei più belli che ho trovato sul mio percorso. In seguito, quando avrò tempo, inserirò le immagini anche di tutti gli altri manieri che ho visitato e che visiterò in futuro.

Inutile dire che non serve andare oltremanica per visitare dei bei castelli. Anche la nostra Italia ne è piena, da nord a sud, da est a ovest, senza eccezioni. Ce n’è addirittura uno a pochi chilometri da casa mia, nel paese in cui vivo, e ci tenevo a riportare in questo contesto un piccolo aneddoto su di esso (trovato sul sito del Corriere, lo riporto così com’è, sperando che non mi facciano storie).
Pin pin cavallin/acqua calda acqua freggia/tent tì quel/damm a mì quest. Quante volte da piccoli avremo ripetuto questa filastrocca per indovinare in quale mano un vecchio zio aveva nascosto una caramella da regalarci? Eppure tra le sue righe, a quanto si racconta, si cela una torbida storia d'amore e follia. Rosalinda Visconti, narra la leggenda, era una splendida ragazza nel fiore degli anni. Tante teste si giravano al suo passaggio, ma lei aveva occhi solo per il suo amore, Ludovico Birago. I due si erano appena sposati sancendo, non solo il loro grande amore, ma anche una storica alleanza fra due delle famiglie più ricche e potenti di Milano.
Rosalinda e Ludovico sembravano avere tutto; erano belli, giovani, ricchi e, da un po’, avevano scoperto di aspettare un bambino. Peccato che sulla loro strada si parò niente meno che l’allora governatore di Milano, don Ferrante Gonzaga. Il Gonzaga si era invaghito della bella Visconti e aveva fatto di tutto per trascinarla nel suo letto. Rosalinda, che non ne voleva sapere del laido governatore, si oppose con tutte le sue forze e per punirla, don Ferrante si inventò un’accusa di tradimento ai danni del povere Ludovico e lo fece esiliare. La disperata Rosalinda, nel mentre, aveva messo al mondo il figlio del suo amore, il piccolo Giuseppe. E così, con il figlio tra le braccia, si era presentata al cospetto del governatore, gettandosi ai suoi piedi per chiedere la grazia per il marito.
Don Ferrante, che aveva già preventivato tutto, la fece arrestare e rinchiudere con il piccolo Giuseppe nella fortezza di Abbiategrasso. Cinque anni Rosalinda riuscì a restare fedele al marito lontano, senza mai cedere alle torture e alle privazioni a cui quotidianamente era sottoposta in attesa che compiacesse il potente governatore. Cinque anni a guardare il cielo attraverso le sbarre sapendo che suo figlio le cresceva accanto tra umidi corridoi e lugubri celle senza il conforto delle corse nei prati sotto il sole. Cinque anni di visite periodiche del governatore Gonzaga che cercava ancora una volta di entrare nel suo letto.
Cinque anni durò. Poi la povera Rosalinda impazzì. Ferrante Gonzaga, preoccupato di non avere più quella donna da assediare e far cedere, quasi che ormai fosse diventato l’unico scopo della sua vita, non badò a spese e la fece visitare dai migliori medici dell’epoca perché potessero aiutarla. Uno solo si prese a cuore la vicenda di quella povera sventurata, il suo nome era Giuseppe Cavalli, più conosciuto da tutti come Pin Cavallin, a causa della scarsa statura.
La Matta Biraga (così oramai il popolo chiamava la bella donna che il governatore teneva rinchiusa nella sua fortezza) però non migliorò, neanche i bagni prima nell’acqua calda e poi in quella gelida sembravano fare qualcosa alla sua psiche. Fortunatamente Ludovico negli anni lontano da casa non era rimasto con le mani in mano. Era diventato colonnello dell’esercito piemontese e aveva organizzato un piccolo esercito con cui assediare la fortezza di Abbiategrasso e liberare la moglie. Detto fatto i suoi uomini conquistarono la fortezza e allontanarono il governatore dal suo incarico. La Matta Biraga, tra le braccia dell’amato Ludovico ritrovò subito il senno perduto e la coppia con il giovane Giuseppe poté fare ritorno a casa e all’affetto delle famiglie.
Ma non tornarono da soli. Li seguì Pin Cavallin che si era ormai affezionato a Rosalinda e al piccolo Giuseppe. Tanto affezionato che lo faceva spesso giocare nascondendosi un confetto in una mano chiusa e facendo indovinare al bimbo in quale mano fosse. Il premio era proprio la piccola caramella. E per farlo indovinare avrebbe inventato quella breve filastrocca che parlava proprio di lui e dei rimedi usati per aiutare sua madre. Filastrocca che noi ripetiamo ancora oggi.

Per visualizzare le immagini basta cliccare sul nome di uno dei castelli elencati qui di seguito. Verrete dirottati nella pagina Flickr dedicata.

FINLANDIA
Olavinlinna - Savonlinna, Etelä-Savon
Turun Linna - Turku, Varsinais-Suomen
INGHILTERRA
Bodiam Castle - Robertsbridge, East Sussex
Goodrich Castle - Goodrich, Ross-on-Wye, Herefordshire
Pevensey Castle Pevensey, East Sussex
GALLES
Caerphilly Castle - Caerphilly. South Wales
Castell Coch - Cardiff, South Wales
SCOZIA
Braemar Castle Braemar, Aberdeenshire
Dunvegan Castle - Isle of Skye
Eilean Donan Castle Kyle of Lochalsh, Ross and Cromarty
Fyvie Castle - Turriff, Aberdeenshire
Glamis Castle - Glamis, Angus
Stirling Castle - Stirling, Stirlingshire
Urquhart Castle - Drumnadrochit, Inverness-shire
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