lunedì 4 marzo 2013

Dark Side of Aspius

Grzegorz Kmin, noto tra gli illustratori come Aspius, è uno di quegli artisti che in un modo o nell’altro non possono lasciare indifferenti. Se non mi credete sulla parola, date un’occhiata ai lavori che ho incluso qui a corredo di questo post, e a quelli molto più numerosi visibili sul suo sito personale e su siti specializzati come DeviantArt ed Epilogue.
La sua biografia non è scarna come si potrebbe pensare. Polacco di Lodz, classe 1972, appassionato di arte dark e surrealista, fan (come me) di metal, gothic eccetera, e altre amenità del genere, ha fatto suo il motto di Stanislaw Grochowiak, un poeta suo conterraneo: “I prefer ugliness, it's closer to blood circulation". Amante della pesca, ha scelto come nome d’arte il nome di un pesce…
Aspius ha due grandi passioni, la biologia e l’arte, ed è riuscito a coniugarle entrambe in uno stile personalissimo. Dopo essere finito un po’ per ripiego con lo studiare biologia, diventando neurofisiologo, con il tempo riprese in mano la sua innata passione per le belle arti, diventando un artista eclettico che ha trovato nella tecnologia digitale (leggi: Photoshop, Poser, Illustrator…) uno straordinario mezzo di espressione. Attualmente è illustratore freelance, attività cui affianca quella di fotografo. Com’è ovvio che sia, i suoi lavori su commissione sono molto differenti da quelli creati per pura passione. Se i primi sono abbastanza convenzionali, è nei secondi che si esprime il suo estro e la sua predisposizione non comune per il dettaglio e per il macabro. Questa dualità, certo comune a moltissimi artisti, è qualcosa di cui lui stesso è ben consapevole, e ben simboleggiata dai due diversi sfondi scelti per il suo sito: nero per il Dark Side e bianco per il Bright Side. Le due parti in cui è divisa la sua anima, scommetto.

In alcune sue creazioni Aspius sceglie di rappresentare la realtà, non però quella dell’esistente e del visibile, bensì quella dell’occulto, della trama spesso appena al di sotto, tramite la libera associazione di idee che si ricollega ad ataviche paure, angoscia per il presente e timore del futuro e dell’incerto, e che spesso sfocia nella messa in scena di incubi ad occhi aperti; incubi suoi e, forse, anche nostri... di sicuro miei. Ciò che si nasconde sotto il visibile è spesso paradosso, orrore, desolazione, solitudine. È questo il caso delle illustrazioni ispirate a temi sociali, come “Telemania”, “Dogs of war”, “Addiction”, "Workers". Altre immagini, pur essendo dello stesso tono, sono più surreali (è il caso di “Cyclists”,  “Eve” o “Icar's cry”).

Sinistro, oscuro, morboso, terrificante, claustrofobico sono solo alcuni degli aggettivi che si potrebbero usare per descrivere il suo lavoro. E, certamente, a questo la sua formazione ha contribuito non poco: se la fisicità umana spesso riplasmata, dissezionata, ibrida che disegna è tuttavia così realistica, questo lo si deve all’approfondita conoscenza dell’anatomia riconducibile ai suoi studi. Questo fa di lui un artista particolarmente inquietante, e sicuramente sincero: in un momento in cui il macabro, pur non essendo propriamente un fenomeno mainstream, sembra andare di moda, mi sento di dire che per lui rappresenti una vera esigenza e non una posa.
L’arte di Aspius sembrerebbe fatta apposta per corredare un certo tipo di musica dall’atmosfera malsana; mi vengono in mente ad esempio i Carcass, perché utilizzavano nei propri testi molti (ed espliciti) riferimenti alla medicina e all'anatomia, per mostrare con descrizioni ai limiti del sostenibile (e del buon gusto, secondo qualcuno) l’effetto che le malattie ed il tempo hanno sul corpo umano, il simbolo della nostra mortalità e, nella mia visione, anche metafora della società moderna devastata da “cancri” per certi versi meno visibili, ma altrettanto capaci di corrompere e letali. D’altronde, è questa la prassi per il death metal e per il grindcore, che sembrano cercare sempre nuove vie per provocare disgusto verso le manifestazioni fisiche della vita.

"A body is committed to a public mortuary. Any victim of sudden or unexpected death will be brought here for a post-mortem by a pathologist; their job is to establish the cause of death. But sometimes a body is unrecognizable. Then it is vital, especially if murder is suspected, to establish identity..."
"Human remains in a beaker and tray and coffee pot. Bones which were being partly macerated, dissolved, in a margarine container which had engine coolant in it. It smelled very awful."
I Carcass per l’artwork del proprio quarto album “Heartwork” si avvalsero dell’artista svizzero H.R. Giger, che Aspius cita tra le proprie principali influenze. Insomma se per libera associazione sono partito da Aspius per arrivare ai Carcass e dai Carcass a Giger, non c’è da stupirsi…

3 commenti:

  1. Ho visto qualche illustrazione sua. Effettivamente la sua arte è molto claustrofobica e malsana, l'ideale per atmosfere horror oppure per un certo tipo di musica metal.

    RispondiElimina
  2. @Nick - Davvero claustrofobia. "Workers" è tra tutte l'opera più angosciante (perché c'è del vero in essa)
    @Salomon - Eh già.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...