venerdì 25 novembre 2011

Morire di esorcismo

Oggi non è fiction l'argomento di cui scriverò. Non è la mia solita recensione di un film o di un libro, non è un post incentrato su un mito o di una leggenda. non è nulla di tutto questo. Quello che riporterò, per quanto incredibile, è un fatto di cronaca avvenuto in Giappone lo scorso agosto. Ho deciso di catalogare l'argomento di oggi sotto l'etichetta "Crimini", perché è di questo esattamente ciò di cui stiamo parlando, più che di "Follia" come si potrebbe pensare in prima istanza. Il fatto è avvenuto nella prefettura di Kumamoto, un'isola meridionale del Kyushu, ed è stato riportato sul sito internet del quotidiano locale Yomiuri Shimbun. Protagonisti della vicenda una ragazzina di 13 anni, Tomomi, e i suoi due carnefici, il cinquantenne Atsushi Maishgi, padre della stessa, e il cinquantaseienne Kazuaki Kinoshita, monaco di una setta pseudo-buddista conosciuta col nome di Nakayama Shingo-Shoushuu.

martedì 22 novembre 2011

A Snake of June

Ancora cinema. Ancora Giappone. Torno un'altra volta sul fenomeno conosciuto come Pinku Eiga, tentando una recensione di uno dei capolavori assoluti di questo genere: il "Serpente di Giugno" (六月の蛇, Rokugatsu No Hebi - A Snake of June), che fu premiato nel 2002 al festival di Venezia nel Concorso Controcorrente, ottenendo il Premio Speciale della Giuria. 

Il Pinku Eiga  (ピンク映画), Film Rosa), l'ho già detto altre volte e qui lo ridico, è una categoria specifica del cinema giapponese, corrispondente in modo grossolano all’idea di un film soft-core a basso costo prodotto ai margini dell’industria cinematografica. I Pinku Eiga hanno spesso raggiunto risultati di elevato spessore artistico, sia per quanto riguarda la critica sociale e la provocazione che per il loro ruolo di palestra formativa per cineasti indipendenti, i quali, in più di un’occasione, hanno orgogliosamente rivendicato il valore sovversivo e sperimentale del loro lavoro. Dopo una battuta d'arresto sofferta dal genere Pinku all'inizio degli anni Ottanta, molte case indipendenti hanno iniziato un nuovo ciclo di film erotico che strizza l'occhio alla avant-garde, quella corrente artistica che rifiuta i canoni, i modelli e i generi tradizionali. In A Snake of June, opponendosi al senso comune, al banale, la dimensione erotica deriva dalla qualità emotiva piuttosto che dagli aspetti puramente carnali.

lunedì 21 novembre 2011

Yokai Monsters

This is a One Hundred Stories social gathering. Every time one story ends, one candle is meant to be put out. There is an old saying in which, when the last light is put out, an apparition will make an appearance. At the end of the gathering, it is customary to participate in the curse eliminating ritual.



Altre volte in questo blog ho parlato degli yōkai o yōukai (妖怪), creature mitologiche giapponesi, il cui termine dovrebbe tradursi come “apparizioni (kai) che attraggono (you)”. Spesso e volentieri il termine è genericamente semplicato con “dèmoni” (e di fatto alcuni di essi lo sono) ma più precisamente si riferisce a una miriade di esseri bizzarri e grotteschi che sembrano molto più propensi a fare scherzi burloni che a nuocere seriamente. Parlando di yōkai avrò senz’altro già ammesso in passato che poco essi hanno a che fare con la logica di questo blog (che dovrebbe teoricamente essere incentrato sul gotico) ma come credo sia ormai evidente, la mia passione per il folklore e per la cultura orientale, giapponese in particolare, mi spinge a fare delle eccezioni. Questa è una di quelle.

lunedì 7 novembre 2011

Villisca Axe Murder

Villisca, Iowa, 10 giugno 1912. E’ da poco passata la mezzanotte nella piccola cittadina del Midwest. La casa della famiglia Moore è avvolta nel silenzio e nelle tenebre. I suoi abitanti si sono già ritirati per la notte nelle loro rispettive stanze. Un’ombra si introduce in casa. Impugna un ascia. Quello che si materializzerà da lì a poco tra quelle mura sarà l’inferno. Otto persone, due adulti e sei bambini, verranno sorpresi nel sonno. Nessuno avrà il tempo di rendersi conto del pericolo. Verranno trovati la mattina successiva nei loro letti. Sangue ovunque, sui mobili, sulle pareti. L’assassino non fu mai identificato. L’episodio passò alla storia come il Villisca Axe Murder, uno dei delitti più orribili della storia americana del secolo scorso. Da quel giorno, per molto tempo, la tranquilla vita del paese cambiò drasticamente. Gli abitanti rinforzarono le serrature delle proprie case. I componenti delle famiglie del circondario si organizzarono per rimanere svegli a turno durante le lunghe notti, a protezione del sonno degli altri. Nessuno andava più in giro disarmato.

martedì 1 novembre 2011

The Doomed to Loneliness

The "DOOMed to Loneliness" è il primo full-lenght autoprodotto, datato 2009, di una band sconosciuta (stavo per dire "semi-sconosciuta" ma non saprei come giustificare il prefisso) proveniente da un altrettanto sconosciuta Repubblica russa chiamata Karačaj-Circassia, sita sul versante nord-occidentale della catena del Caucaso.
A proposito dei Sacratus, questo il nome della band, non si trovano grandi informazioni in rete, se non che si sarebbero formati nel 2002 sulle ceneri dei Dolos Al Reves, nome di un superfluo progetto che ha al suo attivo un solo demo (Blackness White) sul quale, tra l'altro ritroviamo, in un formato un po' più grezzo, alcuni brani presenti in questo "Doomed".
Il genere con cui la band si autodefinisce è Doom/Death Metal. Sinceramente di Doom qui se ne vede poco e di Death ancora meno. Ma tutto sommato trovare una definizione corretta per l'offerta dei Sacratus è un bel dilemma, per cui lascerei per buona la loro lettura.
Ho ascoltato questo disco diverse volte negli ultimi giorni. Ad un primo ascolto l'ho trovato insopportabile ma, dopo un po' sono riuscito a cogliere qualche aspetto positivo, il che mi ha portato a scrivere le mie impressioni su questo blog.
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