“Fuori speciale” è una serie di articoli che vengono scritti di getto nel periodo di pubblicazione dello
speciale “La grande abbuffata”. Pur non essendone parte integrante, ciò che viene qui trattato
ruota intorno all’argomento principale senza spezzarne il filo logico. Si tratta, in estrema sintesi, di
piccoli approfondimenti che non hanno trovato posto nella struttura principale. “Fuori speciale”, in
uscita tutti i venerdì, non è una lettura necessaria alla comprensione degli articoli de “La grande abbuffata” (che uscirà invece il lunedì), è viceversa una lettura che può essere ignorata o
rimandata, a vostro piacimento.
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“Il cibo consolida il senso di appartenenza a una comunità, ristretta o allargata che sia: è come una carta
d’identità che ci dice chi siamo e da dove veniamo”. Più o meno con queste parole avevo iniziato il post
pubblicato lunedì scorso. Qui il discorso davvero potrebbe allungarsi a dismisura, e non è detto che prima
del termine dello speciale ciò non succeda. Trovandomi a riflettere su quanto scritto mi sono chiesto se
davvero ciò che mangiamo sia la cartina di tornasole di ciò che siamo o se lo sia, viceversa, di ciò che
vogliamo (fingiamo) di essere. Non è forse vero che tutto quel proliferare di foto di piatti ricercati sui
profili social non ha che l’unica finalità di fingere che l’eccezionale sia per noi la normalità?